Quando si produce un prodotto meccanico, l’assemblaggio è forse uno dei processi più importanti, e riguarda essenzialmente la post produzione di un prodotto. Non tutte le aziende, però, danno all’assemblaggio meccanico l’importanza che merita e può succedere, quindi, che venendo a mancare completamente questa fase durante la progettazione, ci si ritrovi con costi finali molto più alti del previsto.
L’assemblaggio meccanico, invece, è molto importante e deve essere messo in conto già in fase di lavorazione, ancora prima di avviare il processo e accendere i macchinari. Di cosa si tratta nello specifico? Cerchiamo di capirlo insieme.
Come funziona un assemblaggio meccanico?
Quando un prodotto passa dalla lavorazione alla finitura, ha poi bisogno dell’assemblaggio prima di essere messo in commercio. Dopo aver automatizzato, quindi, tutti i processi di lavorazione, le aziende devono preoccuparsi anche di assemblare i particolari meccanici prima della messa in vendita.
L’assemblaggio meccanico è una fase fondamentale del processo produttivo, che incide sì sui costi di produzione, ma se fatto nel modo giusto può ridurre sensibilmente i costi produttivi.
Chi si occupa dell’assemblaggio: il montatore meccanico
Il termine assemblaggio deriva dal francese assemblage e vuol dire appunto unire, mettere insieme. Tramite l’assemblaggio, quindi, i particolari meccanici lavorati sono uniti insieme in modo tale da ottenere un prodotto finale coerente e in linea con le esigenze distributive del proprio cliente. Questo compito è svolto solitamente dal montatore meccanico.
Il montatore meccanico si occupa di montare e assemblare particolari meccanici mediante l’utilizzo di macchinari e impianti industriali di vario tipo. Solitamente, si parte dalla lettura del disegno meccanico, dopodiché si procede al montaggio vero e proprio, che può essere modificato rispetto all’origine se è necessario adattare i pezzi risultati dalle lavorazioni precedenti.